il Musicista
GIAN FRANCO CARIGNANI
È nato a Pescia (PT – Toscana – Italia) l' 11 Luglio 1949.
Organista, Compositore e Direttore di Coro, si è formato a Nice (Francia) con Pierre Cochereau, a Roma con Gastone Tosato e Angiolino Fasolin e a Lucca con Emilio Maggini e Eliseo Sandretti.
Studioso di musica antica e della sua prassi esecutiva, predilige l'interpretazione della musica vocale del '500 e '600, ma si occupa anche in particolare della ricostruzione, dai trattati antichi di danza, delle musiche da ballo dei secoli XIV, XVI e XVII e della loro realizzazione filologica. Dirige dalla sua fondazione l’Ensemble Vocale e Strumentale “CLIMACUS”.
È conosciuto anche come compositore e arrangiatore sia per gruppi vocali che strumentali.
Fra le sue composizioni piú significative figurano:
La Messa “S. Francesco”, in due versioni, a 4 voci miste (SATB) e a 3 voci pari (S¹S²A), ambedue con accompagnamento di organo;
“Preghiera semplice”, su testo di S. Francesco di Assisi, per mezzo-soprano, oboe e organo;
“Ave Maria” per soprano/tenor, violino e organo [di questa composizione esiste anche una versione per coro a 4 voci miste e sette strumenti, e una per soprano/tenore e quartetto d'archi, realizzate dallo stesso Autore);
“Dominus custodit te” composizione vocale per mezzo-soprano e baritono su testo latino;
"Padre nostro" preghiera per coro a 4 voci miste su testo italiano;
“Risveglio” per coro a 8 voci miste;
“Oboidea” pensiero per oboe solo;
“Images2” meditazione per clarinetto in Si bem solo;
“Consonanze” composizione in tre movimenti per quartetto di clarinetti;
“Tangotto” divertimento per fagotto solo.
Tre delle composizioni sopracitate sono state incise nel CD“Iridescenze musicali” - EMA Records, ovvero: “Ave Maria”, “Oboidea”, “Images2”
È inoltre conosciuto in particolare per i personalissimi arrangiamenti di negro-spirituals e di brani di musica leggera o popolare, per voci miste a cappella.
Ha realizzato anche diverse elaborazioni per voci miste a cappella di opere di J.S.Bach, Andrea Gabrieli, Cristofano Malvezzi, Girolamo Frescobaldi e Gioseffo Guami, e si è dedicato alla riscoperta di opere vocali di importanti musicisti lucchesi quali Giacomo Puccini senior, Nicolao Dorati e Pellegrino Tomeoni.
Conosce a fondo i problemi legati alla conduzione di gruppi vocali dilettantistici, avendo diretto, per diversi anni, vari cori parrocchiali e gruppi popolari a voci miste.
Ha preso parte a vari seminari, laboratori e corsi di specializzazione, fra i quali:
con Stefano Albarello (per la musica e la drammaturgia del Medio Evo);
con Marco Berrini (per la musica polifonica della Scuola Veneziana);
con Steeve Woodbury e Gerry Comeau (per il repertorio vocale barocco);
con Jonathan Rathbone (per la musica vocal-jazz);
con Mathias Becker e Ciro Caravano (per la musica vocal-pop);
con Paul Smith (per il genere Spiritual e Gospel).
È stato fino al 2011 Organista Titolare e Direttore Artistico della Cappella Musicale della Cattedrale di Barga (prov. di Lucca - Italia)
Dal 1996 al 1998 è stato Delegato per la Provincia di Lucca della Associazione Cori della Toscana per la quale è stato Componente, fino al 2005, della Comissione Artistica sotto la Presidenza del Mº Paolo Bon, al fianco degli esimi Membri: Mº Walter Marzilli, Mº Lorenzo Donati, Mº Daniela Contessi, Mº Paolo Tolve e Mº Alessandro Buggiani.
Nel 2005 ha conseguito il 1° premio al Concorso internazionale per compositori “La Canzone Napoletana in polifonia” organizzato dalla Associazione Regionale Cori Campani, con il brano “I’ te vurrìa vasà” per 4 voci miste a cappella. Di questo brano è stata effettuata dall'Autore anche una versione per “quartetto d’archi” commissionata dal quartetto “Alter Quartet”.
Dalle note introduttive del CD “Iridescenze musicali” - EMA Records (DDD 30002 – 1996)
Gian Franco Carignani - 1949.
“ ...Di formazione musicale eclettica, ha da sempre ricercato un approccio alla musica basato sulla immediata comprensibilità del messaggio sonoro e sulla catalizzazione del percorso uditivo, privo di involuzioni o ricercate astrusità d’ avant-garde. Il suo è un messaggio studiatamente facile, a rischio del “luogo comune”, dal sapore vagamente “retró”, spesso aggirantesi sul bordo del “dejà vu”, ma mai insincero e artefatto, sempre garbato, che giammai rinnega il proprio radicamento tonale né la pulsione intima ad ogni melodia. Il suo rapporto con quest’ultima è infatti di totale sudditanza, quasi di impotente sottomissione: con ingenuo stupore asseconda ogni suo sviluppo, in attesa di stupire ancora allo stadio successivo; come un bambino dall’occhio incollato ad un caleidoscopio annota sul pentagramma i colori suggeriti dal cangevole combinarsi delle forme, per parteciparli ad altri, per esternare ed universalizzare le sue più intime pulsioni. Nascono così sensazioni musicali quali Oboidea (pensiero per oboe solo) in cui l’ossessiva quasi petulante iterazione della prima graffiante esposizione si evolve come pensiero creativo emozionalmente coinvolgente, fino all’esuberante epilogo prepotentemente affermativo.
E inoltre Images2 (impressioni per clarinetto solo), brano nel quale il pensiero musicale si fa estasiato, sognante quasi stupefatto del suo stesso evolversi e divenire pittoricamente iridescente. E quale momento intellettuale potrebbe essere più intimistico e introverso della preghiera, quella più comune, l'Ave Maria, brano che alterna momenti di cantabilità lirica ad altri di intenso pathos e di mistica tensione, veicolata sulle volute di una penetrante melodia vestita dei colori offerti dall'eterogeneo organico dell'Ensemble Vocale e Strumentale Climacus....”